In questo blog presentiamo i nostri partner e fornitori. Oggi parliamo con Stefania Binello.
Stefania, Anna e Valdo vivono e lavorano in due valli montane piemontesi (val Maira e val Pellice) producendo diversi tipi di miele a seconda del periodo dell'anno e delle fioriture. Le tecniche di allevamento utilizzate seguono le indicazioni delle produzioni biologiche (anche se le aziende non sono certificate). Dopo l’operosità delle api continua il lavoro nel laboratorio di Lausetto ad Acceglio dove con pazienza ed esperienza il miele viene smielato ed invasettato.
Cara Stefania, potresti raccontarci qualcosa su di te ed i tuoi prodotti?
Le nostre due aziende gestiscono ogni anno circa 60 alveari, gli apiari sono principalmente stanziali, viene eseguito un solo spostamento all’anno per produrre il miele di alta montagna. Le api bottinano essenze presenti al di sopra dei 700 m s.l.m., dove prati stabili incontaminati rappresentano la base del miele millefiori, il più conosciuto.
Nei nostri territori fortunatamente sono ancora presenti e ben gestiti i boschi che, oltre a rappresentare un patrimonio inestimabile anche per le future generazioni, ci permettono, in alcuni periodi dell’anno, di produrre il miele di tiglio e castagno, con un aroma persistente e una colorazione chiara e ambrata e il miele di castagno, di sapore più deciso e complesso, tendenzialmente di colore più scuro.
I tuoi prodotti sono tipici della Valle Maira: cosa li rende speciali? Da quando li produci?
Per le nostre due aziende l’apicoltura è nata quasi per gioco: abbiamo iniziato con pochi alveari che assicuravano una produzione per le nostre famiglie e amici per poi appassionarci e farlo diventare un lavoro. Perché questa passione? Perché le api sono straordinarie, racchiudono in sé comportamenti complessi e misteriosi, uniti a un ruolo ecologico essenziale e fragile.
Abbiamo presto compreso che dedicarsi all’allevamento delle api necessita di sensibilità, passione, curiosità, attenzione. E tutto ciò porta ad agire in equilibrio con l’ambiente e con le persone. Questo è il motivo che rende speciali i nostri mieli, un prodotto frutto del lavoro di persone che lavorano in armonia e che si divertono nel farlo.
La sostenibilità è un punto centrale e di forza nella Locanda Mistral, cosa significa sostenibilità per te? E come influenza i vostri prodotti?
Sostenibilità è una parola che oggi è spesso abusata ma che nelle nostre valli e nel nostro lavoro ha un significato concreto. Sostenibilità significa rispettare l’ambiente e le api, salvaguardare la biodiversità, contribuire a gestire i territori. E questo vale sia per l’aspetto ambientale che per la componente sociale. Il nostro lavoro si integra con quello della comunità che come noi vive in valle: rimanere in montagna significa anche contribuire ad invertire il processo di indebolimento di queste aree e a pensare a un processo di crescita, innovazione sociale ed inclusione.
Quali sono le tre cose che i nostri lettori dovrebbero fare in valle? Cosa devono assolutamente sperimentare / vedere / provare la prossima volta che visitano la Valle Maira?
1 Fare esperienza, guardare,’toccare’, ascoltare i suoni, il silenzio, il paesaggio.
2 Chiacchierare e conoscere la gente del posto.
3 Costruire relazioni di qualità, aver cura dei luoghi.
Cosa desideri per il futuro della Valle Maira?
Noi abbiamo trovato in montagna la nostra dimensione. Vivere e lavorare in montagna significa libertà, quella libertà che è comunque una forma disciplina. La libertà in questi territori significa responsabilità, senso del limite, cura delle relazioni tra gli esseri umani e di rispetto dell'ambiente. Per questo vorremmo un futuro in cui chi vive in montagna lo faccia con curiosità attenzione e rispetto.
C’è bisogno di comunità allargate, di dialogo e sguardi oltre confine (della propria mente).
In conclusione, c'è una domanda che non ti abbiamo fatto, ma che avremmo dovuto fare? Cos'altro vuoi dire, scrivere ai nostri lettori?
Oggi ci sono riflettori accesi e un dibattito importante rispetto al presente e al futuro delle aree montane, si è detto e scritto molto. Alle volte basterebbe fermarsi a osservare,porsi in ascolto dell’altro/a, non aver fretta di trovare soluzioni. La montagna insegna ad attendere, a non sopravvalutarsi, a essere creativi nell’affrontare la quotidianità.
Buona val Maira a tutte e tutti!